Da oggi si chiamano ufficialmente duca e duchessa di Cambridge
Con questa preghiera William e Kate sono diventati marito e moglie:
"Dio nostro Padre, ti ringraziamo per le nostre famiglie, per l'amore che condividiamo e per la gioia del nostro matrimonio, nell'occupazione delle nostre vite trattieni il nostro sgurado su quanto e' vero e importante e aiutaci ad essere generosi del nostro tempo, il nostro amore e la nostra energia. Rafforzati dalla nostra unione, aiutaci a servire e confortare coloro che soffrono. E' quanto chiediamo nello spirito di Gesu' Cristo. Amen".
Auguri infiniti!!! Questo è una riflessione sull'amore che un altro William assai famoso ha scritto alcuni secoli fa', che sia sempre vero anche per loro!
Non sia mai ch'io metta impedimenti al matrimonio
di due anime fedeli; amore non è amore
se muta quando nell'altro scorge mutamenti,
o se tende a recedere quando l'altro si allontana.
Oh, no! Esso è termine fisso
che domina le tempeste e non vacilla mai;
esso è la stella di ogni sperduta barca,
il cui potere è ignoto, pur se ne misuriamo l'elevatezza.
Amore non soggiace al Tempo, anche se labbra
e rosee guance cadranno sotto la sua arcuata falce.
Amore non muta in brevi ore e settimane,
ma impavido resiste sino al giorno del Giudizio.
Se questo è errore, e sarà contro me provato,
allora io non ho mai scritto, e mai nessuno amato.
di due anime fedeli; amore non è amore
se muta quando nell'altro scorge mutamenti,
o se tende a recedere quando l'altro si allontana.
Oh, no! Esso è termine fisso
che domina le tempeste e non vacilla mai;
esso è la stella di ogni sperduta barca,
il cui potere è ignoto, pur se ne misuriamo l'elevatezza.
Amore non soggiace al Tempo, anche se labbra
e rosee guance cadranno sotto la sua arcuata falce.
Amore non muta in brevi ore e settimane,
ma impavido resiste sino al giorno del Giudizio.
Se questo è errore, e sarà contro me provato,
allora io non ho mai scritto, e mai nessuno amato.
W.Shakespeare
Questa è la torta di William e Kate
30 g di gherigli
Prepariamo prima la torta sforzesca facendo ammorbidire 50 gr di burro a temperatura ambiente. Poi tritiamo 30 gr di gherigli di noce, 30 gr di nocciole, 30 gr di uva sultanina e snoccioliamo 40 gr di datteri e tritiamoli. Mescoliamo in una terrina 200 gr di farina, mezza bustina di lievito in polvere e la frutta secca che abbiamo tritato precedentemente. In un’altra ciotola, mescoliamo 2 uova intere con 100 gr di zucchero, poi aggiungiamo sempre mescolando 80 gr di cioccolato fondente tritato, mezzo cucchiaino di paprika dolce e un cucchiaino di cannella. Incorporiamo un poco alla volta il composto di farina e frutta secca. Imburriamo e infariniamo uno stampo per torte, versiamoci l’impasto e mettiamo in forno a 180° per 40 minuti.
Quando la torta sarà pronta, facciamola raffreddare e poi prepariamo la glassa. Mescoliamo con una frusta elettrica 225 gr di formaggio cremoso insieme a 50 gr di burro. Aggiungiamo 100 gr di zucchero a velo per rendere la glassa dolcissima. Con una spatola procediamo a glassare la torta e poi aspettiamo un pò affinchè solidifichi e si asciughi. Decoriamola con dei fiori di pasta di zucchero. Questa torta e' decorata il cardo scozzese, il narciso gallese, il trifoglio irlandese e la rosa inglese. Non saremo stati nvitati al matrimonio, ma una buonissima fetta di torta ce lo meritiamo lo stesso!
Nel periodo rinascimentale in cui Ludovico il Moro era, di fatto, il vero signore di Milano e dei suoi vasti possedimenti, anche la cucina attraversò un lungo periodo di gloria nelle numerose feste che si susseguirono negli intervalli di tempo tra una guerra e l’altra. I maestri pasticcieri erano i grandi protagonisti con preparazioni monumentali di grande effetto scenografico.
In un vecchio ricettario dell’epoca si possono rintracciare alcuni dolci di carattere quasi “moderno” come la “torta sforzesca” usata appunto come base nella preparazione di questa torta. Per gli autori esiste una generica indicazione “da maestri napoletani”, a significare che fin da allora i pasticcieri napoletani godevano di grande prestigio presso le Corti italiane e quella degli Sforza era tra le più ambite.
Per rendere più gradevole questa preparazione ci siamo però concessi una sola eccezione: l’aggiunta di un poco di cioccolato fondente in sostituzione di alcune spezie oggi introvabili. Il risultato finale è così ancora più interessante.
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